
Tradurre le varietà non standard con e senza IA
Tra aprile e giugno 2025, gli studenti di Lingue straniere, Traduzione e Mediazione culturale (cl. L-11, L-12, LM-37, LM-94) del Dipartimento di Lingue e letterature, comunicazione, formazione e società potranno impegnarsi in un tirocinio in traduzione con software basato sull'intelligenza artificiale.
Questo tirocinio fa parte di un progetto di ricerca Tradurre le varietà non standard con e senza IA, coordinato da Elena Buttignol (referente scientifica Sara Vecchiato).
Il progetto si propone di contribuire al dibattito sull’integrazione dell’IA nel settore della traduzione, evidenziandone potenzialità e limiti nel trattamento di testi complessi e linguaggi non standardizzati.
In collaborazione con l'International Center for Research on Collaborative Translation (IULM).

tirocinio con software IA
Tra febbraio e giugno 2024, con replica tra aprile e giugno 2025, gli studenti di Lingue straniere e Mediazione culturale (cl. 11 e 12) del Dipartimento di Lingue e letterature, comunicazione, formazione e società potranno impegnarsi in un tirocinio in scrittura e traduzione con software basato sull'intelligenza artificiale.
Questo tirocinio fa parte di un progetto di ricerca Software basato sull'intelligenza artificiale nella didattica della scrittura e traduzione in lingua straniera, coordinato da Sara Vecchiato.
L’ingresso dell’intelligenza artificiale in ambito redazionale e traduttivo comporta un ripensamento della progettazione didattica (Mattioda, Molino, Cinato, Cennamo 2023). Se da un lato occorre conoscere le nuove funzionalità e i nuovi ruoli attribuiti a redattori e traduttori, dall’altro è indispensabile osservare il possibile impatto di queste tecnologie nella formazione (Riediger e Galati 2023). La presente ricerca si colloca nell’ambito della redattologia, disciplina che studia i processi e le conoscenze implicate nella produzione di scritti professionali e della traduttologia, in particolare della branca che indaga la traduzione assistita dal computer. Lo studio si presenta come un’esperienza di “imparare facendo” in cui il docente propone delle attività agli studenti e si comporta da osservatore (Sclavi 2003). La ricerca si concentra sulle pratiche spontanee di utilizzo del software IA mettendole a confronto con le pratiche didattiche apprese durante i corsi.