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La Redattologia

La redattologia è nata in Canada all'inizio degli anni 2000. Si tratta dunque di una disciplina recente, che risponde alla necessità di studiare la redazione applicata al mondo professionale: parliamo di giornalismo, comunicazione web, redazione di istruzioni, di rapporti tecnici, foglietti illustrativi e molto altro ancora.

La nascita di questa disciplina è legata a quella della figura professionale del redattore in alcuni paesi francofoni (Belgio, Francia, Québec). Il redattore è generalmente formato all'interno di una laurea in lettere, comunicazione o giornalismo. Il suo contributo è richiesto in diversi contesti (comunicazione istituzionale, webmarketing, journalisme, segreteria di redazione...).

 

(*) Sara Vecchiato, 2022, "La rédactologie : méthodologie pour la rédaction professionnelle. Prémisses, acquis et perspectives", Ponti-Ponts, 155-178.

Anche se in Italia questa figura professionale non è ancora così definita, la questione della lingua scritta è notoriamente problematica. Come ha ricordato Francesco Sabatini (*), per motivi storici la lingua italiana scritta tradizionalmente guarda poco al destinatario: lo stile di scrittura della comunicazione istituzionale è ricco di espressioni ricercate ed erudite, ma risulta spesso inadatto a contesti pratici. Per esempio, fino a poco tempo fa, negli autobus si poteva leggere questo cartello di istruzioni in caso di emergenza: 

Attenzione: questa porta può funzionare come uscita di emergenza  azionando il dispositivo posto sulla destra del mobiletto. 

Un modo alternativo per scrivere lo stesso avviso potrebbe essere questo: è probabilmente molto più efficace, anche se, osserva sempre Sabatini, è sentito quasi come una formulazione banale: 

Per aprire la porta in caso di emergenza 
usa la maniglia qui accanto. 

Si potrebbe dire che siamo tutti così abituati a un registro aulico che diventa difficile trovare il giusto registro “utilitario” per scrivere documenti.   (I.T.) 

 

(**) Francesco Sabatini, «L’italiano lingua utilitaria», in L’italiano lingua utilitaria. XI Incontro del Centro Linguistico Università Bocconi, 23 novembre 2002, a c. di Leandro Schena e Luciana Tiziana Soliman (Milano: EGEA, 2003), 17–22.

Una scrittura amica del lettore 

Redigere un testo in modo chiaro, completo e avvincente è il primo passo per coinvolgere il lettore ed esortarlo a continuare la lettura. In base al tipo di testo che si intende scrivere, ci si rivolgerà ad una diversa categoria di pubblico. Alcuni testi richiedono un linguaggio specifico contenente termini complessi, altri, rivolti ad un pubblico più ampio, richiedono uno stile linguistico accessibile avente parole più trasparenti. Dove possibile, è preferibile sostituire i vocaboli tecnici e specifici con altri più comuni o utilizzare perifrasi per facilitare la comprensione.  

Quando si inizia scrivere un testo è importante avere ben in mente quali sono i punti che si vuole andare a trattare e attenersi a un tema centrale senza divagare troppo in modo che il testo risulti scorrevole. Inoltre, è importante donare al lettore una contestualizzazione introducendo l’argomento ed è necessario donare un’adeguata dose di informazioni. Non bisogna presupporre che il destinatario possegga le stesse conoscenze di chi scrive; una mancanza di spiegazioni o una comunicazione poco chiara porterà il lettore a trovarsi completamente spaesato e durante la lettura assimilerà svariate lacune. D’altra parte, anche un eccesso di informazioni può sviare e annoiare il lettore. Dunque, semplicità, chiarezza e leggibilità sono alla base di una buona comunicazione.  

Infine, al termine della redazione, successivamente al procedimento di revisione, un supporto utile è il feedback da parte di persone che rappresentano il destinatario finale.  

(***) Clerc, Isabelle. “Quelles règles d’écriture se donner pour communiquer avec l’ensemble des citoyens du Québec?” Éla. Études de linguistique appliquée 195, no. 3 (2019): 305–24.

La Traduttologia

In un mondo globalizzato, tuttavia, è sempre più difficile ragionare in un’ottica monolingue. L’Italia, per esempio, può contare su una grande presenza di turisti stranieri, ed è diventata da tempo un paese di immigrazione – e non più solo di emigrazione. Le lingue parlate all’interno dei confini nazionali sono così molto aumentate rispetto ad alcuni decenni fa. Redigere un testo di natura pratica è, per questo, un impegno ancora più complesso, perché il pubblico a cui ci rivolgiamo è – e sarà sempre di più – un pubblico variegato e multilingue.

Così, la redattologia è naturalmente portata a confrontarsi con un’altra disciplina: la traduttologia, che – come il nome lascia intuire – studia la traduzione, in tutte le sue forme (professionali e non, scritte e orali, sotto forma di prodotto o di processo). Insieme, queste due discipline possono fornire diversi strumenti teorici e pratici in grado di assicurare una comunicazione plurilingue efficace. Questo è l’obiettivo principale del nostro laboratorio.

(FR)